Rancia 2004 e La Solita Zuppa

Ieri è stata una giornata da sogno
Ho lavorato. Di domenica. E da sogno la definisci??!? direte voi…
Ebbene sì perché sono stato pagato per quello che è il mio sogno lavorativo (vedi Nota Autore alto destra): fare fotografie.

La casa editrice inglese Blue Guide mi ha chiesto di fare una foto ad un opera del 1500 nel duomo di Chiusi per pubblicarla nella guida BlueGuideTuscany che uscirà in Ottobre (anche questa è una mia foto, ndr).


Visto che ero in Toscana ho poi pensato, cosa ci sarebbe stato di meglio che ribaltare l’incasso della giornata lavorativa fermandosi a mangiare presso la pluripremiata (da Osterie d’Italia - Ed. Slow Food) osteria del luogo La Solita Zuppa accompagnando l’ottimo pranzo con un fantastico Fèlsina Chianti Classico Riserva Rancia 2004

Nulla! Questa si che è vita da sogno… fare un lavoro che piace e bere un vino che piace altrettanto!

Fattoria di Fèlsina è una proprietà con un lungo passato ma è grazie all’intraprendenza di Domenico Poggiali, imprenditore ravennate, che ha acquistato Fèlsina nel 1966 e alla valorizzazione realizzata con il magistrale lavoro del genero Giuseppe Mazzacolin e la consulenza di Franco Bernabei che Fèlsina è divenuta una delle aziende vitivinicole di più alta qualità nel Chianti.
Nel suo complesso la Fattoria si sviluppa su un’estensione di 485 Ha di cui 87 consacrati alla vigna, alla media di 380m s.l.m.(da 350 a 420 mt).

Tornando al lontano passato, Fèlsina rivela storie affascinanti. Già presente nel XII secolo, in questa proprietà, o Grancia (da cui “Rancia”), sorgevano una volta, lungo la strada, un insieme di edifici di accoglienza gestiti da monaci benedettini che si occupavano delle necessità dei pellegrini malati e sfiniti che passavano per la strada de rancia. Monaci che per gestire le proprie produzioni agricole e i propri bilanci economici lavoravano in associazione ad uno dei maggiori complessi ospedalieri dell’Europa di quel periodo storico: il vicino ospedale di Santa Maria della Scala a Siena.

La Fattoria di Felsina, si trova nella Toscana centrale, tra la dorsale appenninica ed il Mar Tirreno, nel margine sud-orientale della zona di produzione del Chianti Classico, subito sopra Castelnuovo Berardenga, a pochi km da Siena, le cui mura medioevali sono facilmente visibili dai vigneti di Fèlsina.
E’ situata in pratica tra le ultime propaggini dei monti del Chianti e la parte iniziale della valle dell’Ombrone dove una strada antica segna il confine amministrativo e geologico fra il Chianti Classico da una parte, e le Crete Senesi dall’altra. Per questo motivo e da questa situazione Fèlsina trae la sua identità, l’identità di una “terra di frontiera”.


I suoi terreni sono infatti estremamente eterogenei: di natura calcareo-petrosa (alberese) con predominanza di marna nelle zone del Chianti; oppure composti da arenarie e argilla, con terre sabbiose mescolate a sedimenti marini ricchi di minerali, nella zone delle Crete
I vigneti sono orientati quasi interamente a sud sud-ovest, posti su declivi ventilati e durante le abituali siccità estive la calda e asciutta influenza del Tirreno favorisce una maturazione completa e uniforme delle uve. I vitigni - aventi una resa per Ha è sempre inferiore al disciplinare di produzione - sono della varietà Sangiovese, originaria del Chianti Classico, con bassa produttività e un alto livello di sostanze estrattive della buccia. E’ costante la salvaguardia e la valorizzazione del Sangiovese di Fèlsina tanto da poter indicare questi vigneti come veri e propri “crus”.

Strada Chiantigiana 484, Castelnuovo Berardenga
Tel: +39 057 735 5117
Fax: +39 057 735 5651
Internet:
www.felsina.it

Nel Comune di Castelnuovo Berardenga, a NE di Siena, ad un’altitudine di 400 m, bene esposto a Sud, una superficie di circa 6 ettari di vigneto , lavorato a guyoy con 5400 ceppi per ha e una resa non superiore ai 45 hl/l, è dedicata alla produzione del Fèlsina Chianti Classico Riserva Rancia. Il terreno è macigno di arenarie quarzose, sabbie stratificate, alberese misto a pillola alluvionale con la presenza di Galestro sulla parte più alta. La raccolta avviene manualmente e la vinificazione prevede una macerazione 12/15 giorni con follature automatiche programmate giornalmente. La svinatura avviene quasi a fine fermentazione a cui segue a Marzo/Aprile il passaggio in botti di rovere di piccola e media capacità per circa 12/18 mesi di maturazione.


Vitigni: Sangiovese 100% - Titolo Alcol.: 13,5% - (28€) - Giudizio:

E’ un vino eccellente che rispecchia in pieno la tipicità di queste zone, in poche parole, un vino da non farsi scappare, perché non solo lo si può definire come uno dei cavalli di battaglia della produzione Fèlsina, ma anche come uno dei migliori Chianti Classici prodotti in tutta la Toscana.
Il 2004 peraltro è stata anche una grande annata e nonostante sia appena pronto, con un bouquet appena all'inizio della sua espansione, già promette un grande futuro, impressionando per la sua ricchezza olfattiva e per la persistenza al gusto.

Ha un colore rubino profondo, brillante e consistente. Al naso intenso ed elegante. Aprono subito profumi fruttati preponderanti di amarena e ciliegie sotto spirito, accompagnate da viola, accenni di liquirizia, una leggera cannella, cuoio, pepe nero e decise note balsamiche e la netta mineralità dell’humus, del sottobosco a rappresentare il terreno che si respira attraverso il vino.

Al palato è imperioso, potente, morbido e avvolgente con le note di frutta e di terra che coprono l’alcol, che quasi non si sente, e i tannini, sono si presenti, ma per nulla scontrosi, come ci si attenderebbe da un sangiovese ancora giovane. Una PAI lunghissima con retrogusto olfattivo di liquirizia, cuoio, frutti rossi e spezie. E’ in definitiva un vino tendente all'equilibrio, di qualità quasi eccellente.
Con carni rosse, sia arrosto sia brasate o in umido, agnello, cacciagione di pelo e altri piatti saporiti.

Commenti

Anonimo ha detto…
Un buon chianti è quello che ci vuole per un sano pasto toscano e questo indicato ne è decisamente un ottimo esemplare. Io l'ho provato con una tasca di manzo ripiena di carni bianche, seguita ad un'ottima zuppa fredda di cavolfiori aromatizzata all'arancia. Rivalutiamo la cultura delle zuppe in tutta Italia!

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