Garofoli e il suo vino da Podium!

Martedì e mercoledì scorso, dopo le feste Pasquali, ho fatto tappa nelle Marche per visitare un paio d’aziende Vitivinicole.

La prima è stata l’Antica Casa Vinicola Garofoli o più semplicemente GAROFOLI, come ormai, vista la fama, tutti la conoscono nel mondo vino e non.


















L’azienda è una struttura gialla ai piedi di Castelfidardo. Arrivato in anticipo rispetto all’appuntamento del pomeriggio con la sig.ra Caterina Garofoli per le 15: 00 ho cominciato ad ammirare nella sala d’attesa tutti i premi ricevuti negli anni e i cimeli storici che ricordavano l’ormai superato centenario di produzione dell’azienda.


Al suo arrivo Caterina mi accoglie molto amichevolmente, è coetanea, anzi più giovane ... e fortunatamente possiamo cancellare i formalismi.
Mi racconta che la sua è la quarta generazione di questa famiglia che ha iniziato a fare vino nel 1871 - mi mostra il vecchio torchio che riporta la data - anche se legalmente l'azienda fu fondata nel 1901.
La loro produzione annua è all’incirca di 2ML di bottiglie, la cui vendita è suddivisa per il 30/35% in Italia, mentre la quota di mercato “principale” è destinata all'export, soprattutto in Europa, ma tocca comunque tutti i continenti arrivando fino in Giappone dove è venduto molto il Verdicchio da abbinare a Sushi e Sashimi.

La produzione spazia su tutti i tipi di vino marchigiano. Oltre il 60% riguarda i vini Doc Verdicchio dei Castelli di Jesi (circa 900.000 bottiglie), il DOCG Rosso Cònero (circa 200.000 bottiglie) e il Rosso Piceno (circa 220.000 bottiglie), mentre la quota rimanente della produzione è relativa a vini IGT, a spumanti (sia Charmat sia Metodo Classico), a vini frizzanti, da tavola e anche a produzioni piccole di vini passiti.

Le vigne dell’azienda coprono una superficie di circa 50ha totali ad oggi suddivisi fra i comuni di Montecarotto (Zona Doc del Verdicchio dei Castelli di Jesi a Cupo delle Lame), Ancona (a Paterno e Massignano sono presenti le vigne a cordone speronato di Montepulciano per la produzione del Rosso Conero) e Castelfidardo (dove ad Acquaviva sono le vigne di Verdicchio e Trebbiano), con una densità di c.ca 4000 piante per ettaro per i vitigni a bacca bianca e di c.ca 5000 per quelli a bacca rossa, prevalentemente Montepulciano d'Abruzzo.

La loro produzione in cantina è svolta in due località differenti.
Per le uve di Verdicchio, direttamente nella zona classica di produzione del Verdicchio dei Castelli di Jesi, nella cantina di Serra de' Conti, mentre le uve base del Rosso Cònero sono vinificate nella cantina di Castelfidardo assieme alle uve del Rosso Piceno e delle altre uve bianche e rosse non Doc.

Scendiamo nelle cantine dove vedo numerose botti grosse che dal 2004 maturano la nuova DOCG Rosso Conero. Spostandoci arriviamo alle barriques poste su diversi livelli dove, per un periodo di circa un anno, “riposa” il Verdicchio Riserva Serra Fiorese. Infine arriviamo nella cantina refrigerata dove è lasciato affinare lo spumante metodo classico.

Ohh!, ed eccomi finalmente alla degustazione.
Il primo Verdicchio che Caterina mi serve è il Macrina 2007, semplice ma allo stesso tempo di un ottima struttura e con una buona persistenza.
Eccellente quindi la verticale di tre bicchieri di Verdicchio dei Castelli di Jesi Podium, dal 2003 al 2006, chi più chi meno vicino all’eccellenza. A seguire scriverò poi due righe sulla degustazione specifica del 2006. Per “chiudere” degusto il Verdicchio Serra Fiorese 2005, un verdicchio “caldo” che matura 11 mesi in barrique con struttura notevole e, quindi, un Conero Grosso Agontano 2004, un Montepulciano 100%, come già detto, belle note di frutti rosso maturi, sapido e molto persistente ma che, a mio avviso, il tenere un altro po’ ad affinare in bottiglia migliorerà il suo attuale impatto dei tannini, forse ancora troppo astringenti, anche se tipico del Montepulciano.

Dopo la visita all’Azienda Garofoli sono tornato a Sirolo dove soggiornavo per la notte.
Nella sua piazza principale, alle pendici meridionali del Monte Conero, si trova il ristornate dove sono stato a cena, l'Osteria da Sara.
E’ sempre un po’ triste mangiare da soli, ma il locale ti mette subito a tuo agio in una stanza con vista nelle cucine. È la tipica trattoria di paese con arredamento spartano, da "vecchia" osteria, con un servizio molto gentile e soprattutto una cucina d’eccellente qualità seguendo le tradizioni marchigiane ed un ottima carta dei vini con prezzi senza eccessivo ricarico.

Ho cominciato la cena con una lasagna con sogliola, scampi e zucchine, per poi continuare con un eccellente frittura di pesce. Il tutto accompagnato da un Verdicchio dei Castelli di Jesi Cl. Sup. Tralivio di Sartarelli. E per chiudere un freschissimo sorbetto al limone. Ci tornerò molto volentieri. Prenotate eventualmente, è necessario: 0719330716.

Veniamo ora alla degustazione di una delle bottiglie acquistate da Garofoli e bevute a casa, in compagnia.

Podium 2006 - Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc Classico Superiore
Disciplinare : DOC
Vitigno: Verdicchio 100%
Titolo alcol.: 14%
Costo: 12€


Un Verdicchio proveniente da vigne con bassissima resa per ettaro, raccolto in leggero ritardo, quindi d’uve leggermente surmaturate, con una produzione selezionata di circa 60-70 quintali d’uva per ettaro.

Podium è immesso al consumo dopo maturazione in serbatoi d’acciaio inox di almeno un anno, a cui fa seguito un affinamento in bottiglia per 4 mesi in locale termocondizionato.

Giallo tendente al dorato con riflessi verdi. Al naso è pulito, con profumi di frutta gialla matura, pesca e agrumi per lo più, con note d’acacia accompagnate da una piccola nota minerale.
In bocca è morbido e dal deciso tenore alcolico ma ben equilibrato da un altrettanto buona freschezza e una sapidità prolungata. Notevole la persistenza.

Un vino da bere bene subito, ma altrettanto bene conservare e godersi fra 5/6 anni.

Lo abbiniamo idealmente con piatti di pesce elaborati, carni bianche.
Servirlo a 12° è l’ideale. Non troppo freddo per non perderne la finezza.

Commenti

Unknown ha detto…
io l'ho bevuto all enoteca azzurravini a numana ed era meraviglioso.
Ps anche io vado spesso da Sara, ottima osteria marinara anche se la vecchia gestione era piu' tradizionale ma altrettanto genuina

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